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  • Immagine del redattoreDr. Giuseppe Iannone

Quando amare fa male: la dipendenza affettiva


Scrive Coelho: “Amare è come una droga: all’inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono. Poi il giorno dopo vuoi di più. Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo. Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore. Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa. Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti. Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga. A quel punto, come i drogati rubano e si umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore” (Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, Bompiani, Milano, 1994).

La psicologa Robin Norwood, è stata una delle prime a descrivere la fenomenologia della “love addiction” o dipendenza affettiva, i cui sintomi comprendono:

• sofferenza spropositata per l’assenza dell’amato; • bisogno compulsivo del partner; • considerevole quantità di tempo speso per la relazione; • riduzione di importanti attività sociali, professionali o di svago; • persistente desiderio o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare la propria relazione; • ricerca della relazione nonostante l’esistenza di problemi creati dalla stessa; • difficoltà di attaccamento (ripetute relazioni amorose esaltate, senza alcun periodo di attaccamento durevole e/o ripetute relazioni amorose dolorose, caratterizzate da attaccamento insicuro).

Nel DSM-5 (APA, 2014) la dipendenza affettiva viene inserita all’interno delle “New addictions”, come dipendenza di tipo comportamentale, tra cui ritroviamo anche la dipendenza da internet, il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da sesso, la dipendenza da sport, lo shopping compulsivo e la dipendenza da lavoro.

Ci sono delle strutture di personalità particolarmente inclini a sviluppare una dipendenza affettiva dal partner. I pazienti con Disturbo Dipendente di Personalità sono fortemente dipendenti dagli altri e vivono costantemente con il terrore di essere abbandonati dal partner. Anche i pazienti con Disturbo Borderline di Personalità hanno importanti difficoltà a stare soli e adottano di conseguenza dei comportamenti dipendenti (es. si mettono a completa disposizione del partner). I pazienti con Disturbo Istrionico di Personalità temono la solitudine e hanno un costante bisogno di attenzione, approvazione e sostegno. Infine, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche i pazienti affetti da Disturbo Narcisistico di Personalità non sono immuni dalla dipendenza affettiva. Nello specifico, i cosiddetti “narcisisti covert”, nelle relazioni mostrano un attaccamento ansioso dovuto alla paura del rifiuto e dell’abbandono. Ciò che accomuna questi soggetti sono la particolare sensibilità alle emozioni dell´altro e un´eccessiva focalizzazione sull´altro.

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