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  • Immagine del redattoreDr. Giuseppe Iannone

Marijuana e schizofrenia nei teenagers

La rivista Drug and Alcohol Dependence ha recentemente pubblicato alcuni dati epidemiologici sull´uso della marijuana tra i giovani. Se un tempo i teenagers cominciavano a fumare sigarette per poi passare alla marijuana oggi più del 50% degli adolescenti si avvicina direttamente alla marijuana bypassando le sigarette. La marijuana è diventata così la prima sostanza nella sequenza di uso di droghe tra gli adolescenti. Dati allarmanti questi, perché è ormai noto che esiste una forte associazione tra l'uso di marijuana (specialmente in adolescenza) ed esordio di schizofrenia in età adulta. La schizofrenia è un disturbo mentale caratterizzato da sintomi quali allucinazioni, deliri, paranoia, agitazione, depersonalizzazione, umore depresso, incapacità di provare piacere, ritiro sociale, disorganizzazione, deficit della memoria di lavoro e difficoltà di concentrazione. Pare che sia il tetra-idro-cannabinolo (THC), uno dei principali principi attivi della cannabis, a slatentizzare l´esordio della schizofrenia, mentre il cannabidiolo (CBD), un composto non psicoattivo contenuto nella marijuana, induce effetti opposti al THC e anzi ha proprietà antipsicotiche.


L'adolescenza è un periodo di importanti cambiamenti neuronali, maturativi e morfologici, che coinvolgono in particolare la corteccia prefrontale, la quale regola importanti funzioni cognitive, come la memoria di lavoro, la capacità di prendere decisioni e il controllo dell'impulsività, funzioni essenziali per l'acquisizione di comportamenti adattivi per adulti e l'elaborazione cognitiva. L´uso di marijuana, influenzando profondamente

le normali traiettorie dello sviluppo dei circuito neurali, rende gli adolescenti altamente vulnerabili ai disturbi dello spettro della schizofrenia. Numerosi studi di imaging cerebrale, infatti, riportano che l'uso regolare di cannabis è associato a cambiamenti strutturali e funzionali di diverse aree del sistema nervoso centrale. Un uso quotidiano, poi, aumenta fino a 5 volte il rischio di disturbi dello spettro della schizofrenia.


Articolo del Dr. Giuseppe Iannone

www.giuseppeiannone.it

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