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  • Immagine del redattoreDr. Giuseppe Iannone

L´opinione della gente

Diceva Lao Tzu: “Preoccupati di cosa pensano gli altri e sarai sempre loro prigioniero”. È possibile uscire dalla gabbia dei giudizi della gente? Uno studio condotto dalla National Science Foundation afferma che le persone hanno, in media, più di 50.000 pensieri al giorno. Ciò significa che anche se qualcuno ci ha pensato dieci volte in un giorno, è solo lo 0.02% del loro pensiero quotidiano complessivo. Eppure alcune persone sono ossessionate da cosa gli altri possano pensare di loro al tal punto da non esprimere la propria opinione o modificare la propria condotta, nel disperato tentativo di piacere all´altro a tutti i costi.

Spesso l'intenso bisogno di compiacere e di prendersi cura degli altri è radicato nella paura del rifiuto e/o nella paura del fallimento. La paura del rifiuto può scaturire dalle prime esperienze di abbandono da una persona importante nella tua vita (un genitore, un amico, un ex-partner) La paura del fallimento, invece, può derivare dall´essere stati puniti severamente anche per piccoli errori. Le persone che hanno genitori molto critici possono sviluppare tale paura. Le prime esperienze con aspre critiche o punizioni possono portare a un'ansia significativa nel tentare un compito. E poco aiuta essere diventati adulti, perché l'ansia è un'emozione che può sopravvivere per un tempo molto lungo. È proprio per affrontare quest´ansia che facciamo tutto il possibile per assicurarci che tutti siano felici. Come infischiarsene invece di cosa gli altri diranno di noi?

Punto primo: è bene considerare che è impossibile essere all'altezza delle aspettative di tutti. Ci saranno sempre persone - non importa cosa diciamo o come le trattiamo - che ci giudicheranno e che non saranno d'accordo con noi, tanto vale esprimere il proprio pensiero. Punto secondo: se pensavate che compiacere gli altri fosse la soluzione che impedisse agli altri di giudicarci vi sbagliavate. Anzi, i tentativi di compiacere gli altri possono causare l´effetto opposto. Punto terzo: è meglio essere amati da poche persone, alle quali teniamo veramente, piuttosto che essere apprezzati da tutti. E queste poche persone possono essere familiari, amici, il partner e le persone che ci amano per quello che siamo e che ci saranno durante i nostri momenti peggiori.

In conclusione, non saremo mai in grado di impedire alle persone di giudicarci, ma possiamo impedire che il loro giudizio ci influenzi. E smetterla di essere burattini alla mercé del giudizio altrui.


Articolo del Dr. Giuseppe Iannone

www.giuseppeiannone.it

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